qui c'è ogni giorno una partenza ma non aspetto più un arrivo e intanto vivo un'esistenza senza data di scadenza su così ho finito la speranza quando il mio punto esclamativo piegò la schiena come un'ansa e interrogativo diventò quanto tempo ho per dire io chi sono o chi fui io per correre a vedere chi sarò tra l'obbligo e l'oblìo giocattolo di un dio col nome e il numero io sono quel gabbiano in gabbia che piange lacrime di vetro acqua lasciata sulla sabbia che tornare al mare più non può indietro quanto tempo ho per la mia buonuscita prima o poi da questa vita o manca ancora un po' in fila coi vassoi davanti ai pisciatoi c'è da aspettare o no per quando tocca a noi che siamo comici che piangono pubblici che non ridono che siamo angeli che imprecano e demoni che pregano quanto tempo ho per chiedere di avere un giorno in più che è pure un giorno in meno che io avrò per spegnermi quaggiù con occhi da Gesù buttati al cielo quanto tempo ho per vivere di questa malattia di vivere e morire io non so prima che tutto sia e vivo l'agonia di quanto tempo ho